Poesie Natalizie

 
 

 

E' Natale!
di Maria Teresa di Calcutta


E' Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.


E' Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l'altro.


E' Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.


E' Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.


E' Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.


E' Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.

A Gesù Bambino

di Umberto Saba

 

 La notte è scesa

e brilla la cometa

che ha segnato il cammino.

Sono davanti a Te, Santo Bambino!

Tu, Re dell’universo,

ci hai insegnato

che tutte le creature sono uguali,

che le distingue solo la bontà,

tesoro immenso,

dato al povero e al ricco.

Gesù, fa’ ch’io sia buono,

che in cuore non abbia che dolcezza.

Fa’ che il tuo dono

s’accresca in me ogni giorno

e intorno lo diffonda,

nel Tuo nome.

 

 
 
Ancora il Natale


Non c’è neve, ne' pioggia
tra queste pareti alte,
solo fumi di micropolveri,
gas di scarico, veleni vari...
ed un bus mi sta asfissiando.

Arriva il Natale, dove sei Gesù?

Non un pastore si vede in giro
ne' una pecora sul marciapiedi.
Granito e catrame sotto le suole,
deserto e cemento le mie montagne
e gente che senza vedermi sfila via.

Ma tu Gesù nasci anche qui?

Le stelle comete sono a centinaia:
fisse e alte attraversano la strada.
I sentieri d'asfalto sono illuminati
da lampadine ai piloni attorcigliati...
E' tardi e mi allontano dalla città.

Ma tu Gesù nasci anche qui?

C’è un cartone in un angolo spento
a far da tetto ad un muro rotto
e gente vicina ad un fuoco aperto
eleva con gioia un nuovo canto.
Una donna ha il neonato in braccio.

Gesù, ma tu sei nato qui?

Non c'è neve, non si vedono stelle,
non c’è camino, non ci sono pastori
non c’è bue, non c’è asinello...
C’è solo il sogno di un bambino
che abbraccia di gioia il mondo.


Ancora una volta, Gesù,
sei nato fuori dal tempio

… ed è Natale. 
Giancarlo Cobite
 

 

 

C’era

di Juan Ramon Jmenez

 

 L’agnello belava dolcemente.

L’asino, tenero, si allietava

in un caldo chiamare.

Il cane latrava

quasi parlando alle stelle.

Mi svegliai…Uscii. Vidi orme

celesti sul terreno

fiorito

come un cielo capovolto.

Un soffio tiepido e soave

velava l’alberata:

la luna andava declinando

in un occaso d’oro e di seta

apersi la stalla per vedere se Egli

era là…

C’era…

 

E' nato Gesù

Ettore Bogno

 

 Il gregge stanco ansando riposava

sotto le stelle nella notte fonda.

Dormivano i pastori. Il tempo andava.

Qund'ecco una gran luce il cielo inonda.

E' mezzanotte. Ed ecco un dolce canto

suona per l'aria, in armonia gioconda.

Si destano i pastori, al gregge accanto,

e ascoltano: "Sia gloria a Dio nei cieli

e pace in terra all'uomo!". O dolce incanto!

E' nato un bimbo tutto luce e amore.

In una stalla, avvolto in pochi veli,

povero è nato e pure é il Re dei cieli.

E dice a tutti: "State cuore a cuore,

come fratelli! Non odiate mai!

L'anima che perdona è come un fiore.

Chi crede in me non perirà mai".

 

E’ nato! Alleluia!

di Guido Gozzano

 

E’ nato il sovrano bambino,

è nato! Alleluia, alleluia!

La notte che già fu sì buia

risplende di un astro divino.

Orsù, cornamuse, più gaie

suonate! Squillate, campane!

Venite, pastori e massaie,

o genti vicine e lontane!

Non sete, non molli tappeti,

ma come nei libri hanno detto

da quattromill’anni i profeti,

un poco di paglia ha per letto.

Da quattromill’anni s’attese

a quest’ora su tutte le ore.

E’ nato, è nato il Signore!

E’ nato nel nostro paese.

Risplende d’un astro divino

la notte che già fu sì buia.

E’ nato il Sovrano Bambino,

è nato! Alleluia, alleluia!

 

I Magi

Angiolo Silvio Novaro

 

La carovana

non è lontana

dei Magi d'Oriente.

Scalpitìo di cavalli si sente,

suoni di pifferi, confuse

aria di cornamuse.

I re portano tesori

su cavalli bardati d'argento,

e i pastori a passo lento

ingenui cuori.

 

I Re Magi

 

Era una notte azzurra

con tante stelle in cielo;

sopra le dune sparse

palme dal lungo stelo.

Dolce silenzio. I Magi

sopra cammelli bianchi

seguivan la cometa...

felici e un poco stanchi.

Venivan da lontano,

da regni d'oltremare,

scrutavan l'orizzonte

desiosi d'arrivare.

Ecco Betlemme alfine;

ecco, nella capanna,

un tenero Bambino

in braccio alla sua Mamma.

I vecchi Re si prostrano

e ognuno di loro

offre un suo dono splendido:

incenso, mirra e oro.

Cantano intorno gli angeli:

"All'umile Giudeo

s'inchinano i potenti:

Gloria in excelsis Deo!"

 

 

Il mago di Natale

Gianni Rodari

 

S'io fossi il mago di Natale

farei spuntare un albero di Natale

in ogni casa, in ogni appartamento

dalle piastrelle del pavimento,

ma non l'alberello finto,

di plastica, dipinto

che vendono adesso all'Upim:

un vero abete, un pino di montagna,

con un po' di vento vero

impigliato tra i rami,

che mandi profumo di resina

in tutte le camere,

e sui rami i magici frutti: regali per tutti.

 

Poi con la mia bacchetta me ne andrei

a fare magie

per tutte le vie.

 

In via Nazionale

farei crescere un albero di Natale

carico di bambole

d'ogni qualità,

che chiudono gli occhi

e chiamano papà,

camminano da sole,

ballano il rock an'roll

e fanno le capriole.

Chi le vuole, le prende:

gratis, s'intende.

 

In piazza San Cosimato

faccio crescere l'albero

del cioccolato;

in via del Tritone

l'albero del panettone

in viale Buozzi

l'albero dei maritozzi,

e in largo di Santa Susanna

quello dei maritozzi con la panna.

 

Continuiamo la passeggiata?

La magia è appena cominciata:

dobbiamo scegliere il posto

all'albero dei trenini:

va bene piazza Mazzini?

 

Quello degli aeroplani

lo faccio in via dei Campani.

 

Ogni strada avrà un albero speciale

e il giorno di Natale

i bimbi faranno

il giro di Roma

a prendersi quel che vorranno.

 

Per ogni giocattolo

colto dal suo ramo

ne spunterà un altro

dello stesso modello

o anche più bello.

 

Per i grandi invece ci sarà

magari in via Condotti

l'albero delle scarpe e dei cappotti.

Tutto questo farei se fossi un mago.

 

Però non lo sono

che posso fare?

 

Non ho che auguri da regalare:

di auguri ne ho tanti,

scegliete quelli che volete,

prendeteli tutti quanti.

 

La Befana

Giovanni Pascoli (1855-1912)

 

 Viene viene la Befana

vien dai monti a notte fonda.

Come è stanca! La circonda

neve, gelo e tramontana.

Viene viene la Befana.

Ha le mani al petto in croce,

e la neve è il suo mantello

ed il gelo il suo pannello

ed il vento la sua voce.

Ha le mani al petto in croce.

E s’accosta piano piano

alla villa, al casolare,

a guardare, ad ascoltare

or più presso or più lontano.

Piano piano, piano piano.

Che c’è dentro questa villa?

Uno stropiccìo leggero.

Tutto è cheto, tutto è nero.

Un lumino passa e brilla.

Che c’è dentro questa villa?

Guarda e guarda...tre lettini

con tre bimbi a nanna, buoni.

guarda e guarda...ai capitoni

c’è tre calze lunghe e fini.

Oh! tre calze e tre lettini.

Il lumino brilla e scende,

e ne scricchiolan le scale;

il lumino brilla e sale,

e ne palpitan le tende.

Chi mai sale? Chi mai scende?

Co’ suoi doni mamma è scesa,

sale con il suo sorriso.

Il lumino le arde in viso

come lampada di chiesa.

Co’ suoi doni mamma è scesa.

La Befana alla finestra

sente e vede, e s’allontana.

Passa con la tramontana,

passa per la via maestra,

trema ogni uscio, ogni finestra.

E che c’è nel casolare?

Un sospiro lungo e fioco.

Qualche lucciola di fuoco

brilla ancor nel focolare.

Ma che c’è nel casolare?

Guarda e guarda... tre strapunti

con tre bimbi a nanna, buoni.

Tra la cenere e i carboni

c’è tre zoccoli consunti.

Oh! tre scarpe e tre strapunti...

E la mamma veglia e fila

sospirando e singhiozzando,

e rimira a quando a quando

oh! quei tre zoccoli in fila...

Veglia e piange, piange e fila.

La Befana vede e sente;

fugge al monte, ch’è l’aurora.

Quella mamma piange ancora

su quei bimbi senza niente.

La Befana vede e sente.

La Befana sta sul monte.

Ciò che vede è ciò che vide:

c’è chi piange e c’è chi ride;

essa ha nuvoli alla fronte,

mentre sta sull’aspro monte.

 

La buona novella

 

 Splendete più belle

dolcissime stelle!

Sull’ali dorate

un angelo santo

ci porta Gesù.

E’ nuovo il suo canto:

“Sia pace quaggiù!”.

 

 

La buona novella

Giuseppe Fanciulli

 

 Ascoltate la novella

che portiamo a tutto il mondo:

è di tutte la più bella,

è fiorita dal profondo.

Nella stalla, ecco, ora è nato

un dolcissimo bambino.

La Madonna l’ha posato

sulla paglia: poverino!

Ma dal misero giaciglio

già la luce si diffonde,

già sorride il divin Figlio

ed il cielo gli risponde.

Quel sorriso benedetto

porti gioia ad ogni tetto!

 

La luce

Giuseppe Pellegrino

 

La luce guardò in basso

e vide le tenebre:

"Là voglio andare" disse la luce.

 

La pace guardò in basso

e vide la guerra:

"Là voglio andare" disse la pace.

 

L' amore guardò in basso

e vide l'odio:

"Là voglio andare" disse l' amore.

 

Così apparve la luce

e innondò la terra;

 

così apparve la pace

e offrì riposo;

 

così apparve l' amore

e portò la vita.

 

"E il Verbo si fece carne

e dimorò in mezzo a noi".

 

 

Lettera a Gesù

M. Lodi

 

Caro Gesù,

dà la salute a Mamma e Papà

un pò di soldi ai poverelli,

porta la pace a tutta la terra,

una casetta a chi non ce l'ha

e ai cattivi un pò di bontà.

E se per me niente ci resta

sarà lo stesso una bella festa.

 

 

Nasce Gesù

di Luisa Nason

 

 Campana piccina

che attandi lassù

intona il tuo canto

che nasce Gesù.

O stella, stellina

che brilli lassù,

ravviva il tuo lume

che passa Gesù

O cuore piccino

che attendi quaggiù

prepara i tuoi doni

che nasce Gesù.

 

 

Natale oggi!

di Augusto Torre

 

 Le luci variopinte,

nei negozi

battono strade illuminate

al neon,

sovraffollate.

La gente ha fretta

non può stare

un minuto a pensare

ad ascoltare il cuore.

“Per mamma questo

e quest’altro per il nonno,

un pacchetto modesto

per il tale

così sarà contento

il giorno di Natale”.

E’ tutto bene in mostra,

già scelto

impacchettato,

infiocchettato,

così bene,ch’è peccato

aprirlo, e lo si acquista

così confezionato.

Che ci sarà?

Doppia sorpresa: a chi lo riceve

a chi lo dà.

 

 

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